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Una giovane donna si offre di stringere un patto col destino e in cambio di un anno di felicità mette a disposizione il resto della sua vita. Si appella al suo diritto di dare e ricevere amore, di scrollarsi di dosso i conflitti con il padre, l'indifferenza della madre, di arginare le storie sfortunate e spesso a senso unico che fino a quel momento hanno, amaramente, costellato la sua esistenza. Ma si può, impunemente, sfidare il destino? E, ancora, ne vale la pena? Quando Simone entra nella sua vita, si rende conto che nulla avviene per caso e che il patto è stato stretto. Grazie a un amore tanto atteso, Biancaluna recupera il sorriso, la voglia di ridere, di confrontarsi con gli altri, di aprirsi alla vita. Ma il suo amore è tanto forte quanto doloroso. Lui non può ricambiarla se non nella tenerezza degli affetti, nella presenza costante, nella gentilezza con cui la tiene per mano nei momenti più difficili. Un amore non corrisposto eppure imponderabilmente amore. Perché un amore platonico può essere appagante anche se ferisce soprattutto nella constatazione che l'altro non ti desidera come tu lo desideri. Così, Biancaluna decide di scrivere una sorta di testamento spirituale in attesa che giunga l'ultimo giorno del patto.